Drop zero e tendiniti

Ritorno sull’argomento perché ho recentemente individuato la possibile causa delle tante ostilità verso le scarpe che pongono il piede perfettamente parallelo al terreno d’appoggio (drop zero).

Una scarpa pone sempre una certa distanza tra tra la pianta del piede e il terreno (stack), questa viene misurata in due punti: il tallone e le dita. La differenza tra queste due distanze determina il drop della scarpa, più è alto e più il tallone appoggia più facilmente a terra. Un drop alto, però, rende la rullata meno naturale. Io consiglio sia per la corsa che per il cammino scarpe con al massimo un drop di 4 millimetri. Diversamente da quanto capita di leggere, il drop ha niente a che vedere con la capacità di ammortizzazione di una scarpa: questa è determinata dallo stack e dal materiale utilizzato nell'intersuola.

Rileggendomi vari articoli, ma soprattutto vedendo alcuni nuovi video dove la questione diviene esplicita ho compreso l’origine del problema: “per portare il tallone a contatto con il terreno bisogna allungare molto di più polpacci e tendini e così nascono le infiammazioni”. Ah, ecco dove sta il problema: costoro, pur essendo a volte atleti di ottimo livello o allenatori, utilizzano le scarpe a drop zero come le altre, eh no, con il drop zero il tallone deve restare (quasi) sempre sollevato da terra. Così facendo non si hanno problemi, semplice!

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