#TappaUnica3V alimentazione “vincente”

Continua dall’analisi tecnica del cammino.

Non ho mai inteso, e non l’ho farò ora, il mio giro come una battaglia o una competizione, era ed è stato un viaggio attraverso la montagna, un percorrere emozioni e sensazioni, un’iniziale esigenza logistica (quattro anni fa per onorare la memoria di mio padre, uno dei fondatori del percorso morto durante il suo giro inaugurale, volevo fare il 3V ma avevo poco tempo a disposizione e poi desideravo dare risonanza mediatica a questo bell’itinerario ai tempi ancora poco conosciuto e ancor meno frequentato, altri dettagli nella storia di TappaUnica3V) poi diventata passione, ma non trovavo un modo altrettanto corto e significativo per titolare questo secondo articolo tecnico mi sono concesso quel vincente, comunque virgolettandolo.

Per altro una parte del merito per il mio completamento del sentiero 3V in tappa unica va sicuramente alle scelte fatte in merito all’alimentazione che sono state diverse da tutti i tentativi precedenti, più in metodo che in sostanza, comunque diverse.

Metodo

Anche qui, come per il ritmo di cammino, stavolta piuttosto che basarmi su precisi calcoli matematici, comunque fatti per capire quanto portarmi dietro, ho seguito le indicazioni del mio corpo, nello specifico:

  1. non ho badato alla regola del “mangia qualcosa ogni ora”, un tempo che solitamente ho sentito e letto in vari contesti tecnici ma che poi avevo capito che per me era meglio elevare a due ore;
  2. ho comunque usato le due ore solo per calcolare quanta roba portare, poi ho ignorato tale periodizzazione dell’assunzione dando molto più peso alla situazione contingente e cercando di assumere solidi solo da fermo o in discesa in modo da non subire l’effetto affaticante della masticazione; alla fine ho assunto qualcosa talvolta dopo una sola ora altre volte dopo tre;
  3. ho anche in parte ignorato il fatto che le proteine possono appesantire lo stomaco e non apportano energia di pronto utilizzo, ho infatti utilizzato un poco di cibo solido vero per contenere i morsi della fame, cosa che non fanno o fanno molto male i supporti energetici, e per contrastare le cosiddette “rane in pancia” provocate dai tanti liquidi necessariamente assunti.

Ovviamente nulla è stato lasciato al caso, tutti gli alimenti utilizzati sono stati sperimentati prima e in più occasioni… uhm, quasi tutti, avevo un gel di nuovo tipo positivamente sperimentato una sola volta e un’altro gel confezionato in nuova modalità di recentissima commercializzazione per cui mai provato prima (ma essendo di fatto lo stesso identico gel super collaudato sapevo non esserci problemi).

Alimentazione vera e propria

Ne ho già parlato nel racconto e si è trattato di pochissima roba, giusto quel tanto che potesse dare soddisfazione allo stomaco e alla mente: tre minirazioni di cibo ognuna composta da…

  • 4 piccole fette (cialde) integrali WW (l’ex Weightwatchers), abbastanza consistenti da non sfaldarsi anche se messe nello ziano senza un contenitore rigido, abbastanza piccole e sottili da non occupare molto spazio, abbastanza grandi da dare soddisfazione nel mangiarle.
  • 1 fetta di Bresaola, alla fine l’insaccato più adatto alla situazione: saporito, ricco di nutrienti importanti e sali minerali, facile da digerire.
  • 2 fettine di zucchina cotta sulla piastra, per irrobustire la composizione di nutrienti e minerali.
  • 1 filo d’olio extravergine d’oliva biologico 100% italiano, per togliere alle cialde la gommosità che assumono dopo che sono state nello zaino anche poche ore.

Ogni miniporzione era stata inserita in un robusto sacchettino da congelatore e chiusa con l’apposito laccetto in plastica semirigida. Ovviamente sacchettini e fascette sono tornati a casa con me: “io riporto a casa i mie rifiuti!”

Ho anche approfittato dell’insistente e gentile invito delle persone incontrate alla baracca sopra La Brocca (Lumezzane) mangiando un piccolo pezzo di torta Sbrisolona confezionata.

Inoltre mi sono concesso una colazione al bar dell’Albergo Dosso Alto al Maniva (un tè caldo con una bella fetta di crostata alla frutta) e una pastasciutta (tagliatelle integrali condite con sugo di pomodoro, melanzana e salvia) al rifugio Elena Tironi, collocato a Malga Rosello di Sopra ovvero poco prima di arrivare al Plan di Monte Campione.

Supporti energetici

Nel corso di questi ultimi quattro anni ho fatto un utilizzo molto intenso di questi prodotti, provandone di marche diverse, alla fine sono arrivato a fermarmi su quelli dell’Aptonia (marchio Decathlon). Prima, incuriosito dall’aspetto e dagli ingredienti “naturali” oltre che stimolato dal costo nettamente inferiore, ho provato le barrette, poi, trovandomi bene con queste, ho adottato anche i gel.

Per questa occasione, fra le tante formulazioni di barrette messe a disposizione dall’Aptonia, ho selezionato quelle che ho rilevato essere più pratiche e a me gradevoli. Ho inoltre limitato il loro numero al minimo indispensabile: 50 ore di presunto cammino diviso 2 ore a supporto uguale 25 supporti, stop, nessuna scorta, questi erano, questi sono stati messi nello zaino e questi sono bastati, anzi me ne sono avanzati due.

  • 2 Energy Fruit Mix – Gustosissima composta di frutta, oltre a fornire energia contribuisce a calmare o ritardare i morsi della fame; la confezione in sacchetto con tappo a vite ne permette l’assunzione differenziata. Essendo pesantuccio (non da digerire ma da portare) ne ho messi in zaino solo due, uno per la prima metà e uno per la seconda.
  • 5 (due avanzate) Energy Almond Bars – Barretta a base di pasta di mandorle arricchita con vitamine. Piccola, leggera (sia da digerire che da trasportare), morbidissima, lascia un poco la bocca troppo dolce ma ci si abitua, la utilizzo come base energetica principale, si è alternata ai gel lungo tutto il percorso.
  • 3 Energy Date Bars Salted Almond – Barretta a base di pasta di datteri arricchita con mandorle salate e vitamine. Usata per variare un poco i sapori e arricchire di sale il palato.
  • 3 Energy date Bars Cioccolato e Arancia – Barretta a base di pasta di datteri arricchita con cioccolato nero, pezzettini di arancia candita e vitamine. Molto gustosa, dà soddisfazione al palato e alla mente, ormai immancabile nel mio zaino anche nelle escursioni normali, non poteva di certo mancare nel viaggio di TappaUnica3V.
  • 4 Energy Gel – Classico gel di glucidi misti arricchito con vitamina. In bustina monodose con apertura a strappo, l’ho utilizzato per coprire quattro tratti della prima metà del percorso.
  • 2 G-Easy Energy Gel+ – Il nuovo confezionamento dell’Energy Gel+ (gel con caffeina e amminoacidi essenziali) che, contenendo una doppia quantità di prodotto, permette di dimezzare il numero di confezioni, inoltre, trattandosi di un sacchetto con tappo a vite anziché la solita bustina a strappo, rende più pratico l’utilizzo e permette di diluire nel tempo l’assunzione del gel. Mi ha efficacemente coperto 4 tratti nella parte finale del percorso: dal Guglielmo a Brescia.
  • 2 Hydro Gel+ Cola con caffeina e amminoacidi – Bere acqua dopo l’assunzione di un gel è importante per favorirne l’assorbimento, questo gel è già diluito in acqua per cui si può utilizzare benissimo nelle situazioni in cui di acqua non ne abbiamo, così l’ho preso proprio per supportarmi nel tratto dal Maniva al Gulgielmo dove avrei potuto trovarmi in difficoltà idrica. Io volevo, sebbene non l’avessi mai sperimentato, quello alla pesca senza caffeina ma non c’era per cui ho dovuto ripiegare su questo (sperimentato una sola volta) e devo dire che non me ne sono assolutamente pentito, anzi: una botta di energia non troppo immediata che, pertanto, si protrae a lungo nel tempo.
  • 2 Magnesium + Potassium Liquid, un gel liquido antifatica dal gradevole sapore di limone in un pratico contenitore a tubetto (simile a quello del dentifricio) richiudibile (tappo a strappo ma con un ingegnoso sistema che ne permette il reinserimento); se ne può assumere solo uno al giorno e così ho fatto riservandoli ai momenti critici o, in assenza di questi, alla fine giornata.

Ovviamente nessuna confezione (o pezzo di confezione) è rimasta sul percorso, tutte sono tornate con me a casa e correttamente smaltite.

Idratazione

Anche di questo ne ho già parlato nel racconto, evidenziamolo meglio.

Sono partito con:

  • 2 borracce da 650ml riempite con acqua Maniva naturale PH8;
  • 2 borracce da 500ml riempite con soluzione isotonica realizzata mediante acqua Maniva naturale PH8 e 38 grammi cadauna di Aptonia ISO+ all’arancia (che tra i vari disponibili è il sapore a me più gradito), una polvere isotonica di carboidrati vari, quattro minerali (sodio, potassio, magnesio e selenio) e cinque vitamine (B1, B2, B6, C, E).

Durante il percorso ho ripristinato le borracce con:

  • acqua naturale (quasi) ovunque l’abbia trovata sicuramente potabile (Cà della Rovere 1 borraccia da 650ml, Passo del Cavallo 2 borracce da 650ml e 1 da 500ml, Lodrino 2 borracce da 650ml, Passo Pezzeda Mattina 2 borracce da 650ml, Croce di Marone 2 borracce da 650ml e 1 da 500ml, San Giovanni di Polaveno 2 borracce da 650ml e 1 da 500ml, Monte Selva 2 borracce da 650ml; più di un paio di litri bevuti direttamente dalle fontanine);
  • acqua naturale in bottiglia offerta dalle persone incontrate alla baracca sopra La Brocca (1,5 borracce da 650ml);
  • acqua naturale in bottiglia acquistata al Giogo del Maniva (1 borraccia da 500ml) e al rifugio Tironi (2 borracce da 650ml);
  • polvere isotonica in bustina Aptonia ISO+ al limone (che ho trovato un poco invasiva sul mio stomaco ma purtroppo le bustine all’arancia non vengono fatte e quelle ai frutti rossi non c’erano) a Lodrino (2 borracce da 500ml), alla Croce di Marone (1 borraccia da 500ml) e a San Giovanni di Polaveno (1 borraccia da 500ml). Ovviamente le bustine vuote sono tornate a casa con me per essere convenientemente smaltite.

In totale ho bevuto:

  • 14 litri di acqua pura e
  • 3 litri di soluzione isotonica (rispettando le indicazioni per un massimo di tre borracce al giorno).

Quindi 17 litri, per una media di circa 340ml di liquido all’ora, non troppo lontana dai 500ml ora consigliati, risultato: non ho mai sofferto la sete e non ho mai patito per la bocca asciutta o impastata.

Indicativamente, perché non ne avevo tenuto nota (ricordo comunque molto bene il valore del calo)…
Peso mio alla partenza: 77,6kg (misurato la sera prima)
Peso mio all’arrivo: 76,2kg (misurato dopo qualche ora)
Perdita peso: 1,4kg

Continua con l’analisi dell’equipaggiamento.

2 pensieri su “#TappaUnica3V alimentazione “vincente”

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